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Pillole di Mercato

(34° settimana - anno 2023)

Citazione del giorno:

Bob Proctor: "Il cambiamento è inevitabile, la crescita personale è una scelta."


Ben ritrovati e buon proseguimento di vacanze per coloro i quali si stiano ancora godendo il meritato riposo. I trader azionari, reduci dal peggior periodo del mercato da febbraio, dovranno affrontare alcuni eventi cruciali nei prossimi giorni, e il discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, molto seguito, potrebbe non essere il test più importante di tutti. Prima del discorso di Powell, che si terrà venerdì a un simposio della Fed nel Wyoming, gli operatori guarderanno alla relazione sugli utili di mercoledì di Nvidia per stabilire il tono. La previsione di un'impennata dei ricavi a maggio da parte del produttore di chip, ora quarto componente dell'indice S&P 500 per capitalizzazione, ha contribuito a innescare il rally dell'intelligenza artificiale che ha alimentato l'avanzata del 14% circa del benchmark quest'anno. Powell chiuderà la settimana. Dall'inizio del nuovo millennio, il discorso del presidente della Fed alla conferenza ha tipicamente sostenuto le azioni, con l'S&P 500 che ha guadagnato in media lo 0,4% nella settimana successiva, statisticamente parlando. Il rischio, questa volta, è che egli si affidi alla prospettiva di un ulteriore inasprimento nel corso dell'anno, che potrebbe ridurre le aspettative di crescita in un momento in cui aumentano le preoccupazioni per la Cina. Uno scenario che metterebbe a repentaglio anche le previsioni di profitto di Wall Street, soprattutto per le azioni tecnologiche ad alto tasso di crescita. Come affermato più volte quest'anno, gli investitori stanno scommettendo su una narrativa secondo cui l'inflazione è sotto controllo e la Fed può dichiarare vittoria, ma non è ancora diventata realtà e questo è il rischio maggiore per il mercato azionario. Sul lungo periodo, tuttavia, il percorso della Fed è fondamentale, dato che mancano ancora tre riunioni di definizione delle politiche nel 2023. Nel mercato dei tassi d'interesse, gli operatori propendono per una pausa il mese prossimo e hanno previsto un rialzo di meno di un quarto di punto per la successiva decisione di novembre. Un rapporto sui prezzi al consumo di questo mese ha mostrato che l'inflazione è stata contenuta nel mese di luglio. Tuttavia, i solidi dati sulle vendite al dettaglio hanno dimostrato che i consumatori statunitensi sono ancora resistenti, il che potrebbe spingere la Fed a perseguire una politica più aggressiva nel caso in cui le pressioni inflazionistiche dovessero rivelarsi "appiccicose". La scorsa settimana il crollo delle azioni statunitensi ha preso slancio, con l'S&P 500 che ha registrato la prima flessione di tre settimane da febbraio. Europa e Asia non se la sono passata meglio nell’ultima ottava con tutti gli indici principali in profondo rosso. Il PIL dell’Eurozona nel 2° trimestre 2023 (preliminare) si è attestato allo 0,6% su base annuale, in linea con le attese Reuters. Nel frattempo, la produzione industriale di giugno ha segnato il -1,2% a/a, meglio del consensus al -4,2%. Il Capoeconomista della BCE, Philip Lane, ha detto che l’economia dell’Eurozona continuerà a crescere anche nei prossimi due anni ed è quindi improbabile che si verifichi una recessione profonda o prolungata. La BCE sarebbe pronta ad inviare una lettera all’Italia esprimendo i suoi dubbi sulla tassa sugli extraprofitti, in quanto rischia di indebolire l’economia e gli istituti di credito del nostro Paese. L’inflazione inglese di luglio si è attestata al 6,8%, con il dato core al 6,9%. I dati si sono confrontati con le attese Reuters al 6,8% (per entrambi) e con i precedenti 7,9% e 6,9%. Secondo l’Office for National Statistics, il calo è dovuto principalmente alla flessione dei prezzi del gas e dell’elettricità. I mercati intanto prezzano al 90% un nuovo rialzo da parte della BoE nel meeting del prossimo 21 settembre. Per la Cina invece due questioni hanno tenuto banco nella settimana scorsa e che possono portare ancora un po' di volatilità nella settimana entrante e cioè i dati macroeconomici non brillanti e la situazione del colosso immobiliare Evergrande. A luglio, le vendite al dettaglio cinesi si sono attestate al 2,5%, mentre la produzione industriale al 3,7%: entrambi i dati sono stati inferiori alle attese degli analisti censiti da Refinitiv. Il tasso di disoccupazione delle aree urbane è passato dal 5,2% al 5,3%. Nel frattempo, la People’s Bank of China ha tagliato il tasso a medio termine dal 2,65% al 2,50%. La People’s Bank of China, dal canto suo, ha detto che manterrà la liquidità ragionevolmente ampia, mantenendo la politica “precisa e vigorosa” al fine di sostenere la ripresa cinese. Per rispondere alla crisi immobiliare, la Banca centrale ha affermato che aggiusterà le politiche immobiliari in modo tempestivo, mentre coordinerà il sostegno finanziario per risolvere i rischi al debito locale. Nel frattempo, il premier della Cina, Li Quang, ha detto che il Paese si impegnerà per raggiungere i target economici del 2023, invitando ad espandere la domanda interna e rilanciare i consumi. Staremo a vedere. Nel frattempo il colosso immobiliare cinese Evergrande Group, con oltre 300 miliardi di dollari di debiti, ha presentato istanza di fallimento presso un tribunale di Manhattan. La società ha chiesto la protezione sotto il Chapter 15 del codice fallimentare USA, che tutela le aziende non statunitensi dai creditori. L’agenda macroeconomica che va dal 21 al 25 agosto 2023 sarà caratterizzata dalla pubblicazione di alcune misurazioni importanti per le principali economie europee e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno le Banche centrali, con il simposio di Jackson Hole (dal 24 al 26 agosto). Focus inoltre sugli indici PMI (manifatturiero, servizi e composito) relativi ad agosto. Per gli USA si attendono anche le misurazioni delle vendite di case esistenti e nuove, indice manifatturiero della Fed di Richmond e della Fed di Kansas City, Chicago Fed National Activity Index, ordini di beni durevoli, nuove richieste settimanali sussidi di disoccupazione e la fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan. Guardando al Vecchio Continente, si attendono inoltre la fiducia dei consumatori dell’Eurozona, i prezzi alla produzione, PIL secondo trimestre 2023 e gli indici IFO della Germania.


VENERDI’

I mercati asiatici hanno chiuso negativamente. Nei singoli paesi lo Shanghai -1,00%, China A50 chiuso -1,05%, Hang Seng -2,07%, il Nikkei ha chiuso a -0,43%, l’Australia +0,03%, Taiwan -0,82%, la Corea del Sud Kospi -0,61%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso -0,31%. Il nostro FTSEMib -0,42%, Dax -0,65%, Ftse100 -0,65%, Cac40 -0,38%, Zurigo -0,42%. Il Nasdaq ha chiuso a -0,20%, S&P500 -0,01%, il Russell2000 ha chiuso +0,55%. L’oro ha chiuso a 1.918,40 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 81,40$ per il wti e 84,82$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 36,41. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 171,960. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 17,30%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.


PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai -0,46%, China A50 chiuso -0,49%, Hang Seng -1,31%, il Nikkei ha chiuso a +0,33%, l’Australia -0,33%, Taiwan chiusa per festività, la Corea del Sud Kospi +0,25%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,21%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura intorno alla parità così come l’America. L’oro si attesta a 1.919,35 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 81,14$ per il greggio e 85,35$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 26.086 e l’Ethereum 1.678.


Buona giornata e buona settimana.


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