(23° settimana - anno 2023)
Citazione del giorno:
Henry John Heinz: "Fare una cosa comune insolitamente bene porta al successo."
L'implacabile rally delle Tech e le scommesse su una pausa della Federal Reserve a seguito di un rapporto misto sull’occupazione hanno portato le azioni sull'orlo di un mercato rialzista. Un rialzo di circa l'1,7% per l'S&P 500 ha esteso l'impennata del benchmark dal suo minimo di ottobre a quasi il 20%. Un indicatore delle mega caps ha visto la sua sesta settimana consecutiva di guadagni, la serie di vittorie più lunga da luglio 2021. Con l'aumento delle azioni, l’indice della paura di Wall Street è precipitato ai livelli pre-pandemia. Il VIX è sceso sotto i 15 da una media di 23 dell'anno scorso. La propensione al rischio ha fatto salire di circa il 3,5% l'indice Russell 2000 delle small cap, che è stato il vincitore della settimana. Tutti i settori hanno chiuso la settimana in positivo. I titoli dei beni di consumo voluttuari hanno sovraperformato mentre i consumer staples sono rimasti indietro. I segnali di rallentamento del mercato del lavoro a maggio, nonostante una ripresa delle assunzioni, rafforzano l'argomentazione del presidente della Fed e di altri funzionari secondo cui dovrebbero valutare i dati in arrivo e le prospettive in evoluzione prima di alzare nuovamente i tassi. La reazione di Wall Street all'ultimo rapporto sull'occupazione ha mostrato che è probabile un altro aumento dei tassi, ma ciò non accadrà necessariamente a giugno. Nonostante la pressione di vendita di venerdì, i Treasury sono stati acquistati durante la settimana accorciata dalle festività, con il segmento a breve termine che ha sottoperformato. I rendimenti a due anni, più sensibili alle mosse della banca centrale, sono balzati di 16 punti base al 4,5%. Il dollaro è sceso, interrompendo una serie di guadagni di tre settimane. Bitcoin ha chiuso intorno ai $ 27.000. I futures dell'oro sono tornati indietro dopo aver toccato i 2000 $. Anche il petrolio è sceso. Il clamore per l’intelligenza artificiale è forte. Così forte che senza le azioni popolari dell’IA, l'S&P500 sarebbe in calo del 2% quest'anno anziché in rialzo del 10%. L'avvento di tecnologie esponenziali, dall'intelligenza artificiale alla robotica, sta avendo un impatto sul modo in cui viviamo da oltre un decennio. Dalla rivoluzione industriale ad oggi abbiamo assistito a diverse ondate di innovazione. La prima fu spinta dalla meccanizzazione e dalla forza del vapore. Con la seconda ondata, tra il 1845 e il 1900, sono arrivati significativi progressi nel settore ferroviario e nell’industria siderurgica. L’elettricità che alimenta la luce e la comunicazione telefonica è stata la protagonista della terza ondata. Successivamente, nella quarta l’aviazione ha rivoluzionato i viaggi. All’inizio degli anni ’90, Internet è stato capace di abbattere le barriere dell’informazione. Nella quinta ondata i media hanno cambiato il dibattito politico, i cicli di notizie e la comunicazione. Questi boom hanno offerto grandi opportunità di investimento per capitalizzare il progresso. Ogni fase ha portato a rendimenti di mercato stellari che sono durati un decennio o più. Proprio oggi stiamo vivendo un'altra di queste ondate accompagnata dalla speculazione e dalla corsa per accaparrarsi i possibili vincitori. Le precedenti bolle speculative hanno portato gli investitori a inseguire un gruppo ristretto di azioni sperando in entrate future che giustificassero le valutazioni elevate. Oggi, gli investitori stanno facendo lo stesso. Sebbene il fascino del’IA abbia certamente fatto venire l'acquolina in bocca agli investitori per i potenziali rendimenti, il problema delle valutazioni rimane. La sopravvalutazione può portare a lunghi periodi di stagnazione. Il rapporto sull’occupazione statunitense ha inviato segnali contrastanti a maggio. Le buste paga non agricole sono aumentate di 339.000 il mese scorso dopo un aumento di 294.000 ad aprile. Il tasso di disoccupazione è salito al 3,7%, mentre la crescita dei salari è rallentata. L'aumento del tasso di disoccupazione è stato il più grande dall'aprile del 2020. Ci sono state 440.000 persone senza lavoro in più a maggio. Solo due volte nella storia abbiamo visto un aumento di almeno 300.000 unità nelle buste paga mentre il tasso di disoccupazione è aumentato di almeno lo 0,3%: luglio 1984 e maggio 2023. La natura mista del rapporto potrebbe convalidare l'approccio del presidente della Fed di sospendere gli aumenti dei tassi per valutare l'impatto dei cinque punti percentuali di inasprimento. Anche altri funzionari hanno espresso sostegno per mantenere i tassi stabili durante la riunione di questo mese, lasciando aperta la porta ad un aumento a luglio. Con una stretta creditizia che minaccia di fermare l'espansione e più aziende che pianificano di licenziare i lavoratori, le assunzioni e gli aumenti salariali potrebbero rallentare notevolmente nei prossimi mesi. La valutazione bassa delle azioni cinesi non è abbastanza per convincere gli investitori globali. L'indice MSCI China è in un mercato ribassista e viene scambiato a soli 9,4 volte gli utili. Si tratta di uno sconto del 40% circa rispetto all’indice MSCI globale. I dati economici peggiori del previsto, una stagione degli utili contrastanti, l'elevata disoccupazione e le tensioni con gli Stati Uniti hanno reso gli investitori sempre più pessimisti. Le indagini sulla produzione cinese hanno fornito segnali contraddittori sull'attività delle fabbriche a maggio, suggerendo che le prospettive per l'economia rimangono incerte. L’agenda macroeconomica che va dal 5 al 9 giugno 2023 sarà caratterizzata dalla pubblicazione di alcune misurazioni importanti per le principali economie europee e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno gli indici HCOB e S&P Global PMI (servizi e composito) di maggio. Per l’Eurozona si attendono anche i dati della fiducia investitori Sentix, prezzi alla produzione, vendite al dettaglio, occupazione e il PIL del primo trimestre del 2023. Per gli USA gli investitori monitoreranno anche le misurazioni degli ordini di beni durevoli, ordini di fabbrica, bilancia commerciale e le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
VENERDI’
I mercati asiatici hanno chiuso tutti in forte rialzo. Nei singoli paesi lo Shanghai +0,79%, China A50 +1,75%, Hang Seng +4,02%, il Nikkei ha chiuso a +1,21%, l’Australia +0,48%, Taiwan +1,18%, la Corea del Sud Kospi +1,25%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,19%. Il nostro FTSEMib +1,85%, Dax +1,25%, Ftse100 +1,56%, Cac40 +1,87%, Zurigo +1,30%. Il Nasdaq +1,07%, S&P500 +1,45%, il Russell2000 +3,56%. L’oro ha chiuso a 1.964,30 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 71,87$ per il wti e 76,40$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 23,525. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 166,430. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 14,60%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere tutti positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai +0,05%, China A50 -0,58%, Hang Seng +0,34%, il Nikkei ha chiuso a +1,88%, l’Australia +1,02%, Taiwan +0,29%, la Corea del Sud Kospi +0,57%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,50%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura negativa così come l’America. L’oro si attesta a 1.961,35 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 72,73$ per il greggio e 77,11$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 26.828 e l’Ethereum 1.870.
Buona giornata e buona settimana.
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