Pillole di Mercato

(48° settimana - anno 2023)

Citazione del giorno:

Alain De Botton: "I problemi si risolvono, agli imprevisti ci si adegua. Una difficoltà a volte si trasforma in opportunità."

Non possiamo cominciare questa rubrica senza ricordare Charlie Munger, il co-fondatore insieme a Warren Buffett della Berkshire Hathaway, morto ieri sera alla tenera età di 99 anni. Muore il braccio destro nonché amico del più grande investitore della storia, anch’esso definito un “guru” della finanza. Tra i suoi successi lo storico acquisto nel 2009 delle azioni del Daily Journal per 15,5 milioni di dollari da cui ricavò 9 milioni di dollari di profitti in sei mesi. Ma non solo, la sua storia finanziaria, a fianco dell’oracolo di Omaha, è costellata di operazioni di grande successo. Il dollaro è sceso insieme ai rendimenti del Tesoro, sulla base delle crescenti aspettative che la Federal Reserve abbia terminato la sua politica restrittiva e possa iniziare a tagliare i tassi di interesse il prossimo anno. La valuta statunitense è scesa per il quinto giorno e si è indebolita nei confronti di tutti i paesi e della maggior parte dei mercati emergenti in Asia. L'attenzione si sposterà ora sul discorso del presidente Powell di venerdì per vedere se il tono indica un chiaro orientamento verso l'allentamento. L'indice obbligazionario Bloomberg Global Aggregate è in rialzo del 4,9% a novembre ed è in rotta per il suo miglior mese dal dicembre 2008, dopo che i dati recenti hanno indicato un rallentamento dell'inflazione e un indebolimento dell'attività economica. Il rally ha seguito la nuova retorica dovish dei funzionari della Fed e la scommessa dell'investitore miliardario Bill Ackman su tagli dei tassi prima del previsto. L'indice MSCI All Country World ha guadagnato l'8,8% questo mese, il massimo da novembre 2020. Gli swap della Fed prevedono oltre 100 punti base di tagli dei tassi entro la fine del 2024, dopo che il governatore Christopher Waller ha dichiarato che la banca è ben posizionata per spingere l'inflazione verso l'obiettivo del 2%. I rendimenti dei Treasury a due anni sono scesi di altri cinque punti base al 4,69% dopo aver perso 15 punti base martedì, mentre l'indicatore Bloomberg del dollaro è in procinto di registrare il peggior mese dell'anno, in quanto i timori di una recessione e i commenti dovish della Fed hanno spinto gli investitori a scommettere che la banca centrale dovrà invertire il suo ciclo di inasprimento più aggressivo dagli anni Ottanta. In un suo discorso il governatore Waller - uno dei funzionari più critici - ha dichiarato di essere "sempre più fiducioso che la politica sia attualmente ben posizionata per rallentare l'economia e riportare l'inflazione al 2%". Pur riconoscendo le numerose incertezze, la sua collega Michelle Bowman si è astenuta dall'annunciare un imminente rialzo. Le azioni in Asia sono state miste. L'indicatore delle azioni di Hong Kong è sceso di oltre il 2% e si è diretto verso la chiusura più bassa dell'anno, appesantito dalle perdite di alcune aziende tecnologiche in seguito all'allarme sulla crescita del gigante delle consegne alimentari Meituan. Nel frattempo, l'Australia è rimasta un punto luminoso dopo che il raffreddamento dell'inflazione ha rafforzato l'ipotesi che la banca centrale locale riprenda a sospendere i tassi di interesse la prossima settimana. I futures azionari statunitensi sono saliti, mentre le controparti europee sono rimaste ferme. Il dollaro neozelandese è salito di circa l'1% rispetto al dollaro verde dopo che le nuove previsioni della Reserve Bank of New Zealand sui tassi di interesse hanno mostrato una pista leggermente più alta nel 2024, che implica la possibilità di un aumento, e nessuna riduzione fino alla metà del 2025. La banca centrale ha mantenuto invariati i tassi di interesse per la quarta riunione consecutiva mercoledì. Anche le valute asiatiche emergenti sono salite, guidate dal baht thailandese e dal dollaro taiwanese. Il petrolio ha registrato il maggior guadagno in una settimana, in attesa della riunione dell'OPEC+ sull'offerta. L'oro ha esteso i guadagni al livello più alto da maggio, sostenuto anche dalle speranze di un cambiamento della politica della Fed. Sul fronte economico, a novembre la fiducia dei consumatori statunitensi è aumentata per la prima volta in quattro mesi, grazie alle opinioni più ottimistiche sulle prospettive del mercato del lavoro. I prezzi delle case hanno raggiunto un nuovo record, secondo i dati destagionalizzati di S&P CoreLogic Case-Shiller. Le azioni europee sono scese per la seconda volta martedì, interrompendo la forte serie di guadagni di novembre, dopo che i commenti dei responsabili politici della Banca Centrale Europea hanno smorzato le aspettative di tagli dei tassi di interesse per il prossimo anno. L'indice paneuropeo STOXX 600 è sceso dello 0,3%, con pesi massimi del mercato come Novo Nordisk e LVMH in calo rispettivamente del 3,1% e dell'1,8%. Il settore sanitario ha subito una flessione dell'1,4%. Il capo della Bundesbank, Joachim Nagel, ha dichiarato martedì che la BCE potrebbe essere costretta ad alzare nuovamente i tassi di interesse se le prospettive dell'inflazione dovessero peggiorare, e che la banca non dovrebbe affrettarsi ad allentare la politica dopo la serie di rialzi dei tassi più ripida mai registrata. Il Presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato lunedì che la lotta della banca per contenere la crescita dei prezzi non è ancora finita. I discorsi dei responsabili politici delle banche centrali questa settimana mirano a frenare l'entusiasmo per il fatto che i tagli dei tassi potrebbero arrivare al più presto. È molto probabile che anche Jerome Powell, presidente della Fed, canti dalla stessa scaletta quando parlerà venerdì. Questa settimana gli investitori si concentreranno su una serie di dati economici, tra cui i numeri dell'inflazione della zona euro giovedì e l'indice delle spese per consumi personali degli Stati Uniti - l'indicatore dell'inflazione preferito dalla Fed - per ottenere indizi sul percorso della politica monetaria. Attualmente gli operatori valutano al 45% la possibilità di un primo taglio dei tassi di 25 punti base da parte della BCE in aprile, in calo rispetto al 90% di due settimane fa. Nel frattempo, un sondaggio ha mostrato che il sentimento dei consumatori tedeschi è leggermente migliorato in vista del mese di Natale, ma è rimasto a un livello molto basso, senza segni di ripresa sostenibile nella più grande economia europea. I market movers di oggi sono: CPI (Inflazione) in Germania, PPI (Indice dei prezzi alla produzione) in Italia, PIL 3° trimestre e spese per consumi personali negli Stati Uniti.

IERI

I mercati asiatici hanno chiuso misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,14%, China A50 -0,11%, Hang Seng ha chiuso a -0,34%, il Nikkei ha chiuso a -0,11% l’Australia +0,39%, Taiwan +1,19%, la Corea del Sud Kospi +1,06%, l’indice Indiano Sensex -0,04%. Il nostro FTSEMib +0,12%, Dax +0,16%, Ftse100 -0,07%, Cac40 -0,21%, Zurigo -0,56%. Il Nasdaq +0,29%, S&P500 +0,10%, il Russell2000 -0,46%. L’oro ha chiuso a 2.045,85 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 76,57$ per il wti e 81,47$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 43,100. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 175,760. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 12,69%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere per la maggior parte negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,44%, China A50 -0,87%, Hang Seng ha chiuso a -2,37%, il Nikkei ha chiuso a -0,30% l’Australia +0,29%, Taiwan +0,17%, la Corea del Sud Kospi -0,08%, l’indice Indiano Sensex +0,70%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 2.040,00 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 76,41$ per il greggio e 81,51$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 38.037 e l’Ethereum 2.053.

Buona giornata.