L'inflazione è un aumento dei prezzi di beni e servizi, che si traduce in una diminuzione del potere d'acquisto della moneta. In buona sostanza con gli stessi soldi acquisti meno beni e servizi. Questa perdita ha un impatto sul costo della vita di tutti noi che alla fine porta a una decelerazione della crescita economica. L'inflazione è di 3 tipi: da domanda, da costi oppure da importazione.
1. L'inflazione da domanda si verifica quando un aumento dell'offerta di denaro attraverso prestiti a basso costo oppure aumento dei salari stimola la domanda complessiva di beni e servizi in misura maggiore della capacità produttiva dell'economia. Quella che sta attraversando gli Stati Uniti da inizio del 2022
2. L'inflazione spinta dai costi è il risultato dell'aumento dei prezzi che agisce sui materiali utilizzati nel processo di produzione. I costi di tutti i tipi di beni intermedi aumentano generando costi più elevati per il prodotto o servizio finito. L'aumento dell'indice dei prezzi alla produzione (IPP) è un'indicatore molto affidabile di come si comporterà l'inflazione nei mesi successivi.
3. L'inflazione importata si verifica quando si ha un aumento del costo delle materie prime che un paese importa dall'estero. Come nell'inflazione da costi, l'aumento dei costi di produzione spinge le imprese ad aumentare i prezzi di vendita al fine di non ridurre i propri profitti. Quella che sta attraversando l'Europa dall'inizio del conflitto Ucraina/Russia. L'inflazione importata, colpisce soprattutto quei paesi che sono forti importatori di materie prime. Un altro caso nel quale si verifica l'inflazione importata è quello della svalutazione (indebolimento) del tasso di cambio, che rende più costoso l'acquisto delle materie prime provenienti dall'estero.
Come si evince dalla tabella seguente la bolla scoppiata nel 2022 ha fatto lievitare l'inflazione in tutto il mondo a livelli che non si registravano dagli anni '80. Un "non invidiabile" record che sta generando non pochi grattacapi alle autorità preposte al controllo delle dinamiche economiche. L'errore più grossolano commesso dai banchieri centrali, nella persona di Jerome Powel (Presidente FED) e madame Christine Lagarde (Presidente BCE), in primis, è stato quello di sottovalutare l'incremento dei prezzi fino a diventare fuori controllo. La conseguenza immediata di questa "svista" ha prodotto un aumento dei tassi di interesse (noto nel mondo anglosassone come Discount Rate) ad una velocità ed un numero di rialzi consecutivi mai verificatisi neanche nella crisi del 2008. I motivi che hanno portato l'inflazione a raggiungere tali livelli sono ormai noti: 1. La pandemia generata dal COVID-19 all'inizio del 2020 con le sue chiusure ha fortemente interrotto le catene di approvvigionamento globali; 2. gli stimoli monetari senza precedenti attuati dai governi (leggasi "helicopter money")
3. l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha portato squilibri sul fronte delle materie prime energetiche e alimentari. Le Banche Centrali di tutto il mondo si sono già attivate, da diversi mesi, in politiche restrittive non convenzionali per intervenire nei confronti dell’inflazione, con l’unico obiettivo di riportarla a livelli del 2% (parte del mandato di queste istituzioni). Ciò comporterà un continuo aumento dei tassi anche se con un ritmo meno aggressivo. Nonostante il picco sembra essere ormai raggiunto ci vorrà del tempo per vederla tornare ai valori del 2%. Ad oggi le previsioni sono proiettate verso il 2024. Nel campo degli investimenti finanziari gli investitori possono trovare delle soluzioni per proteggere i propri risparmi dall'inflazione. Gli strumenti principali sono le azioni ed in particolari quelle aziende che generano alti dividendi e costanti nel tempo (Aristocrats), ma anche materie prime, fondi comuni di investimento immobiliare (REIT) e oro sono un'adeguata soluzione (anche se guardando al passato non è sempre stato così). Le obbligazioni indicizzate all'inflazione (TIPS) sono un'altra opzione per gli investitori per trarre profitto dall'aumento dei prezzi, almeno fino a quando i tassi reali sono bassi e le aspettative di inflazione sono proiettate verso l'alto.
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